Termine usato dalla NASA (V.)
per indicare il piano pluriennale di missioni circumterrestri e circumlunari e
di esplorazione della Luna realizzato con vettori del tipo Saturno I e impostato
nel luglio 1960. Il programma fu radicalmente modificato dagli scienziati
statunitensi nel 1961, quando fu deciso di far atterrare sulla Luna un
astronauta entro il decennio: furono iniziate quindi la progettazione e la
costruzione del veicolo spaziale Apollo. Il 27 gennaio 1967 gli astronauti V.
Grissom, E. White e R. Chaffee perirono a Cape Kennedy a bordo di una capsula
Apollo incendiatasi a causa di un corto circuito. Dopo la tragica interruzione,
il programma fu ripreso l'11 ottobre 1968 con il volo Apollo 7 (astronauti
Schirra, Eisele, Cunningham) e proseguì con Apollo 8 (dicembre 1968, a
bordo erano Borman, Lowell, Anders), Apollo 9 (marzo 1969, con Mc Divitt, Scott,
Schweickart), Apollo 10 (maggio 1969, con Stafford, Cernan, Young), per
culminare con il volo di Apollo 11 (astronauti Armstrong, Aldrin, Collins) che,
grazie ai razzi vettori Saturno V, raggiunse la Luna nel luglio 1969. Il
p.s.A., che inizialmente prevedeva 19 missioni, si concluse con il volo
Apollo 17 nel dicembre 1972, dopo aver ottenuto sul piano scientifico ottimi
risultati. ║
Apollo-Sojuz Test Project: nome della missione
effettuata nel luglio 1975 da parte di due equipaggi, rispettivamente sovietico
(A. Leonov e V. Kubasov) e americano (T.P. Strafford, V. Brand e D.K. Slayton).
Scopo principale fu l'osservazione della Terra nei suoi aspetti geologici,
idrologici, meteorologici e oceanografici; la missione fu importante anche
perché fu sperimentato un nuovo sistema di aggancio per i veicoli
spaziali. Tutti gli obiettivi vennero raggiunti; in particolare nell'ambiente
microgravitazionale presente nella navicella spaziale furono possibili
esperimenti altrimenti irrealizzabili sulla Terra.